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La corsa allo spazio, tra storia e innovazione

La corsa allo spazio, tra storia e innovazione

Corsa allo spazio: USA vs URSS

Il periodo tra il 1957 e il 1975 è stata una perenne corsa allo spazio, questa prima era ha visto le due superpotenze mondiali, Stati Uniti e Unione Sovietica, andare alla conquista di un oltre. Non certo metaforico: missili, satelliti, viaggiavano per il sistema solare per arrivare su altri pianeti, per conquistare la luna. Nonostante le tensioni tra i paesi e le tecnologie missilistiche perfezionate nel tempo, il tutto ebbe una trasformazione anche culturale. Quella rivalità e quella voglia di conquista si trasformarono presto in un vero e proprio conflitto a distanza.

I cinesi sono stati i primi a lavorare con i razzi, grazie all’aiuto di scienziati russi hanno avuto grandi progetti. I contributi tedeschi sono stati fondamentale, il primo proiettile a raggiungere lo spazio nel 1942 proveniva proprio dalla Germania. Il primo satellite, messo in orbita fu dell’Unione Sovietica nel 1957, fu quella la data chiave per l’inizio alla corsa allo spazio. Conseguenze immani dal punto di vista economico e militare si aprivano dopo quella conquista. Gli Stati Uniti, timorosi, allora costituirono la NASA e fecero degli sforzi immani per colpire il primato degli avversari, quattro mesi dopo fu in orbita il loro satellite. Solo nel 1961 però Yuri Gagarin divenne il primo essere umano a raggiungere lo spazio, per i sovietici fu una festa.

Nel 1968 gli astronauti americani orbitarono attorno alla Luna e intanto l’Unione Sovietica portò a termine missioni verso Venere e Marte. Apollo 11 fu invece la missione spaziale che per prima portò gli uomini sulla Luna, gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin il 20 luglio del 1969 misero piede sul suolo lunare. Una data che ha fatto da spartiacque per la conquista dello spazio. Dopo il sodalizio del 1975 tra USA e URSS che lavorarono ad una missione congiunta le acque e la voglia di conquista appariva sopita, fino agli ultimi anni quando si è aperto un nuovo confronto, coinvolgendo altri Paesi che hanno intuito quanto l'interesse internazionale vertesse nuovamente sulla conquista di altri pianeti. Da quel momento è scattata la nuova corsa allo spazio, una sorta di fase tre: dopo il periodo iniziale di puro carattere dominante, c'è stata quella dell'innovazione che ha portato ad importanti baluardi tecnologici, oggi invece si aprono strade del tutto inattese con un carattere prevalentemente ricreativo.

Una nuova era: visioni strategiche e innovazione

La questione è diventata in realtà, negli ultimi anni, di carattere strategico. Da un lato la questione geopolitica che avanza, una vera e propria competizione per afferrare aree non ancora varcate e dall’altra una serie di attori privati che vogliono invece aprire nuovi mercati e frontiere su quello che è ritenuto a giudizio di molti una miniera d’oro. Inizialmente lo sviluppo verso mondi affini, la scoperta dello spazio, non aveva un fatto economico predominante. Era qualcosa che aveva a che fare con la sicurezza e la difesa, poi tutto è cambiato. Dal duemila in poi è diventato tutto una questione di primato, un bene vero e proprio che i Paesi vogliono affiggere tra le loro gesta. Quindi gli Stati Uniti, i primi a detenere questo stemma, hanno pensato di spingersi sempre più oltre e di cavalcare l’onda, seguiti di pari passo dalla Cina che sperimenta un razzo dopo l’altro. Se gli americani hanno compreso l’importanza delle alleanze, poggiando su canadesi, europei ma anche giapponesi e asiatici in generale, Cina e Russia lavorano in sincronia per una nuova stazione orbitale. La Nato, quindi, ha scelto un approccio innovativo alla questione, lo spazio è diventato un nuovo dominio da spartire dopo quello terrestre, navale, aereo. Se ne parla a Bruxelles e la questione è diventata oggetto di dibattito comune, perché è oggi a tutti gli effetti una nuova frontiera su cui dispiegare il proprio potere.

La creatività agli americani non è mai mancata, non a caso sono i giganti delle Big Tech, hanno saputo fondere trattative fondamentali, hanno marcato l’accesso alle comunicazioni e avviato e-commerce delle idee che poi hanno abbracciato tutti gli altri Paesi. Ma in questo caso non sono soli, avere investitori visionari come Elon Musk non basta, dotarsi di innovazione all’avanguardia non sarà sufficiente. Dall’altra parte la Cina continua la sua corsa con satelliti sempre più piccoli, processi sempre più precisi, nuove orbite.

Le nuove forme di business: come cambierà il futuro?

I comuni mortali, senza nemmeno saperlo, fanno parte della logica del business. Addirittura, c’è chi chiede se ci sono rotte libere: i ricchi di tutto il mondo vogliono trasformare questa nuova opportunità di business in un nuovo mercato turistico, offrendo viaggi super lusso per pochi eletti. L’accesso allo spazio nei prossimi decenni potrebbe cambiare e gli ultimi anni e i trend che si sono stabiliti forse ne sono la prova. Quando il primo astronauta ha messo piede sulla luna non pensava di certo che un uomo facoltoso potesse anni dopo andare in orbita. In tutto questo l’Europa dovrà attrezzarsi, non solo scegliere da che parte stare ma anche tenere il passo con gli altri per avere una fetta dell’economica ed essere parte di un business in via di sviluppo.

Tra le idee più plausibili sulle nuove frontiere di questi viaggi c’è sicuramente la possibilità di sviluppare qualcosa di radicalmente innovativo, con la possibilità di creare vita su altri pianeti. Quali saranno i vantaggi per tutti gli altri? Si spera la possibilità di godere di un pianeta che non sia più sovraffollato, dove la possibilità di dislocarli nello spazio permetta di gestire meglio i fattori ambientali e l’inquinamento. Altrimenti per la perenne corsa al business e la voglia di trovare nuovi Pianeti, sarà la Terra a pagare il prezzo più amaro a causa di carburanti, resti di satelliti che cadono dal cielo e nubi tossiche.

Photo by The New York Public Library on Unsplash

Pubblicato il 15/09/2021 alle ore 10:24 da Gabriele

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