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Mascherine: quando le invenzioni ci facilitano la vita (oltre che proteggerla)

Tra le tante cose che abbiamo imparato, o meglio confermato, in questo periodo così difficile è che una cosa che non si spegne mai, neanche nei momenti più duri.

La creatività.

E può essere messa in atto in qualsiasi situazione e assolvere diverse funzioni. Può servire per una grande scoperta o per un semplice piccolo miglioramento della vita quotidiana.
Lo vediamo anche rispetto al tema che abbiamo deciso di trattare oggi: le invenzioni che ruotano intorno ad un oggetto con cui abbiamo a che fare da più di un anno a questa parte. Le mascherine protettive.

Il mercato delle mascherine

Nel giro di pochissime settimane dall’inizio della pandemia, appena finita l’emergenza per il loro reperimento, si è sviluppato un mercato vastissimo fatto di versioni diverse di mascherine, colori, stoffe, accessori e alternative spesso discutibili.

Vogliamo fare una piccola premessa: esistono dei criteri specifici che le mascherine devono rispettare per essere considerate presidi medici e quindi essere davvero utili alla loro funzione.

Abbiamo scoperto alla fine dell’estate, per esempio, che per contrastare davvero la diffusione dei virus le mascherine di stoffa con cui abbiamo affrontato i mesi più caldi in realtà non erano efficaci e che le soluzioni ecosostenibili vanno pensate in modo più strutturato.

La nostra ricerca per la redazione di questo articolo si è divisa in due parti. Una riguarda gli accessori e l’altra un tema che ci è particolarmente caro e su cui speriamo davvero che si inizi seriamente a riflettere, quello dell’ecosostenibilità. Le mascherine usa e getta infatti stanno diventando un ulteriore nuovo grave problema ambientale.

I piccoli fastidi che questo strumento ci ha creato, soprattutto da quando abbiamo fatto l’amara scoperta che non si tratterà di necessità passeggera, sono tanti. Nulla di grave per carità, ma perché non cercare delle soluzioni creative?

Come ci piace sempre ricordare è dall’osservazione della realtà che nascono le idee migliori. Mai come in questo caso.

La prima cosa che ci viene in mente però è che ancora non è stata inventata una mascherina che rileva l’uscita di casa del suo proprietario suonando o illuminandosi. Questo ci eviterebbe spesso di ritornare indietro dopo aver incrociato sguardi di disappunto, essersi chiesti il perché, “che cosa ho che non va” per poi renderci conto solo arrivati alla macchina di non averla indossata.

Piccoli disagi e come risolverli

Eppure non ho mai avuto le orecchie a sventola, tornerò mai normale? Sì, grazie a dei piccoli oggetti di gomma che si possono legare insieme dietro la nuca in modo da stringere la mascherina intorno al collo senza coinvolgere le orecchie. Ne esistono un’infinita quantità di tipi, dimensioni, colori, tecnologie, forse anche profumi. Le vendono letteralmente ovunque ormai. Hanno l’unico difetto a nostro parere di non essere così immediati da rimuovere, ma va bene così, meglio tenere in dosso la mascherina un po’ di più che un po’ di meno!

Tornerò mai a vedere il mondo in modo nitido anche attraverso le lenti degli occhiali senza pensare ogni mattina di essermi svegliato nella nebbia della Pianura Padana? Anche in questo caso la risposta è sì. E anche in questo caso di strumenti che servono ad alleviare l’inconveniente dell’appannamento ne esistono moltissimi.

Il primo è un “ponte nasale antiappannamento”, in silicone o altri materiali, che si colloca sull’orlo superiore della mascherina, sopra al naso. Ne abbiamo un esempio anche tra le invenzioni pubblicate sul nostro sito: “Anti Fog per occhiali”, un dispositivo anti appannamento reso ancora più efficace da un particolare sistema di palette che convogliano l’aria.

Alternative utili sono anche gel e spray, già utilizzati dagli sciatori, che creano uno strato che fa scivolare la condensa che si crea sulle lenti. Una piccola patina che impedisce agli occhiali di appannarsi ogni volta che respiriamo.

Abbiamo poi cordini per non perdere il nostro dispositivo di protezione individuale, come quelli degli occhiali, supporti interni in silicone tipo maschera di ferro per potersi mettere il rossetto senza imbrattare tutta la mascherina, pratici portamascherine di ogni tipo. Oggetti forse non indispensabili da avere, ma di sicuro utili per alleggerire un po’ questo periodo faticoso.

E per ultima, ma non per importanza, un’invenzione brevettata della scorsa primavera.

Una valvola per bere con la cannuccia senza dover togliere la mascherina. Si chiama Safe Trick e nasce dalla creatività di un giovanissimo inventore. È stata studiata sulla base delle valvole respiratorie già in commercio e fornita di una guaina in spicchi, posta all’interno, che funge da ulteriore schermo di protezione. 

E l’ambiente?

Purtroppo c’è un aspetto di cui non si sente parlare quanto si dovrebbe: è quello dell’impatto che la pandemia sta avendo a livello ambientale.

Abbiamo scherzato sui nostri piccoli disagi dovuti all’utilizzo di questi strumenti di protezione, ma senza dimenticare che quella che per noi è una semplice piccola scomodità, sta diventando una vera e propria bomba per il mondo che ci circonda.

È necessario, e ogni giorno più urgente, trovare delle soluzioni per cui la nostra protezione individuale smetta di essere un grave problema ambientale. Ad oggi ancora non è stata trovata una soluzione definitiva in termini di riciclaggio o riutilizzo, in termini di sostenibilità insomma.

Dall’inizio della pandemia sono stati miliardi i dispositivi monouso, che non sono biodegradabili, a finire nelle discariche, nei corsi d’acqua, negli oceani. Ovunque le associazioni ambientaliste stanno lanciando i loro appelli: serve una soluzione diversa dall’usa e getta.
Secondo diverse ricerche la produzione è simile a quella delle bottiglie di plastica, di cui tuttavia almeno circa un quarto viene riciclato. Siamo ancora lontani dall’avere delle linee guida per il loro smaltimento, dunque al momento vengono considerati come dei rifiuti solidi
Le soluzioni sono in fase di studio e riguardano soprattutto i materiali e la composizione delle mascherine insieme al modo per igienizzarle mantenendone l’efficacia e potendole quindi utilizzare per più tempo.

Speriamo davvero che nel più breve tempo possibile si trovino soluzioni efficaci per contrastare la pandemia dal minore impatto ambientale.
Speriamo che la questione venga discussa e sia sempre più un tema centrale e di ordine pubblico.

In fondo sono sempre le buone invenzioni che salvano il mondo.

Fonti

https://www.milanotoday.it/attualita/buco-cannuccia-mascherina.html
https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/inquinamento/2021/03/12/mascherine-una-bomba-ambientale-pronta-ad-esplodere_7f04cf83-5cc4-422e-a327-89ee17598d17.html
https://www.linkiesta.it/2021/03/mascherine-problema-ambientale-inquinamento-plastica/)
https://www.lanuovaecologia.it/mascherine-ecosostenibili-eta-beta-difende-lambiente-e-i-piu-fragili/
https://www.abmedica.it/files/4042/RS_4454.pdf
https://www.veneziatoday.it/attualita/mascherine-biodegradabili.html

 

 

 

Pubblicato il 12/04/2021 alle ore 16:05 da [email protected]

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